Come aprire un wine bar in franchising
I wine bar sono apparsi nelle nostre strade negli anni ’90 e, da allora, hanno dato vita ad un modo nuovo di vivere il vino e il rapporto con esso.
Sono molto più di un bar tradizionale: in essi si assapora, si conosce il vino, il cui consumo diventa momento conviviale. Proprio questa peculiare connotazione fa sì che, ancora oggi, aprire un wine bar possa essere un’idea vincente, specie in regioni in cui la produzione vinicola è tipica e apprezzata o là dove il momento dell’aperitivo è diventato una vera e propria istituzione.
Cosa serve per aprire unwine bar
Il requisito principe, accanto ad una spiccata propensione per i rapporti umani, è senza dubbio una buona conoscenza del vino e del suo mercato.
Una conoscenza specifica si rende necessaria sia per la vendita che per la corretta conservazione delle bottiglie di vino, ma diventa fondamentale perché l’impresa abbia successo.
Bisogna infatti considerare che quando si procede all’acquisto delle bottiglie, si immobilizza un vero e proprio capitale: accanto ad esemplari che costano pochi euro, ce ne sono altri che ne costano migliaia. Valutare con attenzione le modalità di rifornimento della cantina e calcolare correttamente il ricarico di vendita non è semplice e, a meno che non si abbia una precedente esperienza professionale alle spalle, è consigliabile seguire corsi specifici per sommelier e rivenditori di vino.
Requisiti e iter per aprire un wine bar
Un wine bar rientra tra le attività di commercio di generi alimentari e, ai sensi della legislazione vigente può essere aperto da soggetti in possesso di determinati requisiti professionali e morali:
- aver frequentato con successo un corso professionale accreditato;
- aver lavorato per almeno due anni, anche non continuativi purché nel quinquennio precedente, in imprese del settore alimentare o della somministrazione di cibi e bevande;
- in alternativa, essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di una laurea o titolo equivalente rilasciato al termine di un corso di studi almeno triennale nel quale siano previste materie inerenti alla preparazione, somministrazione o al commercio di cibi e bevande;
- essere iscritti all’INPS.
E’ inoltre necessario:
- Aprire partita IVA.
- Chiedere l’Iscrizione nel Registro Imprese competente.
- Comunicare al Comune nel quale si intende operare l’intenzione di avviare l’attività attraverso l’apposito modulo, al quale vanno allegati: planimetria, agibilità, idoneità sanitaria del locale, orari di apertura e certificazione della idoneità antiincendio per locali con dimensioni superiori ai 50 mq.
- Chiedere al Comune l’autorizzazione all’esposizione dell’insegna.
Quanto costa aprire un wine bar
Aprire un wine bar non è certo un’impresa economica, specie per chi decide di muoversi in autonomia. Oltre alle spese per l’immobile, i macchinari, il personale, si deve tener conto della necessità di avere a disposizione il prodotto principale, ovvero il vino. L’ambiente dovrà essere idoneo alla sua conservazione ed esposizione, con la conseguenza che con tutta probabilità dovranno essere effettuati lavori di ristrutturazione in genere non richiesti per un normale bar. I costi lievitano ovviamente se si considera che, oltre alle bevande, dovrà essere offerto ai clienti del cibo, seppure non sia necessario fornire un vero e proprio servizio ristorante.
Per limitare i costi iniziali è bene procedere gradualmente: creare una piccola riserva di vini che poi potrà ingrandirsi con il tempo, anche considerando i gusti manifestati dalla clientela.
In ogni caso è difficile che si scenda sotto i 50.000 Euro.
Franchising wine bar
In pochi lo sanno, ma anche per aprire un wine bar è possibile scegliere il sistema del franchising, ovvero affiliarsi a brand già avviato, del quale è possibile sfruttare il nome e i servizi centralizzati, in cambio di un contributo iniziale variamente modulato. E’ anzi, al momento, la soluzione più conveniente, dato che, a seconda delle proposte sono necessari dai 15.000 ai 30.000 per avere un locale praticamente “chiavi in mano”.
Il supporto della casa madre si concretizza sia nelle fasi prodromiche all’apertura, attraverso il supporto nella scelta del locale e dell’arredamento e, spesso con la predisposizione di corsi professionalizzanti utili per condurre un wine bar; sia nella successiva gestione, garantendo l’approvvigionamento dei vini più idonei al mercato di riferimento, con costi certo più contenuti di quelli che un singolo gestore potrebbe ottenere dai fornitori.
Per chi pensa in grande, ci sono poi opportunità più elaborate, in cui il wine bar si trasforma in un vero e proprio fast restaurant, con la dotazione della strumentazione necessaria ad offrire ai clienti ottimo vino e cibi prelibati. In questo caso però, per affiliarsi è necessario disporre di una notevole quantità di denaro: fino a 150.000 Euro.
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