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I negozi di articoli in stock si caratterizzano in genere per la variabilità della merce, l’alta qualità e un prezzo di vendita molto contenuto.

Essi rivendono al pubblico partite di prodotti rilevati dal produttore o da negozi in fallimento e, grazie ad accordi commerciali sottostanti o al basso costo d’acquisto, sono in grado di fornire un servizio di alta qualità senza eccedere nel ricarico.
Negli ultimi anni questi esercizi sono diventati molto numerosi e secondo le rilevazioni hanno registrato nel solo 2011 un incremento di fatturato pari al 13%.
Alla base del successo, un duplice ordine di ragioni: da un lato la maggiore possibilità di reperire la merce adatta anche grazie a comode formule in franchising, dall’altro il fatto, incontrovertibile, che essi rispondono ad una esigenza reale dei clienti, molto attenti agli standard qualitativi, ma con un budget sempre più ridotto.

Cosa serve per aprire un negozio di articoli in stock

Sembra banale, ma scegliere di aprire un negozio di articoli in stock significa innanzitutto individuare il macro-settore merceologico all’interno del quale operare, valutando con attenzione le richieste del target di riferimento.
Fondamentale è la scelta della location: deve trattarsi di un locale ben posizionato, ma diversamente da quanto avviene per altri negozi, chi vende articoli in stock non teme necessariamente la vicinanza di centri commerciali che anzi, attirando un gran numero di visitatori e proponendo prodotti a prezzi sicuramente superiori, possono fare da traino.
Non ci sono particolari esigenze in termini di dimensioni e arredamento, anche se si consiglia l’uso di scaffalature aperte e spaziose, in grado di alloggiare le diverse tipologie di prodotto che, di volta in volta, saranno messe in vendita.



Requisiti e iter per aprire un negozio di articoli in stock

Con la riforma Bersani, l’avvio di un negozio di prodotti in stock, non richiede particolari adempimenti burocratici e, se il negozio non supera i 250 mq, basterà:

  • aprire partita IVA
  • regolare la propria posizione INAIL
  • presentare al Comune competente la comunicazione di inizio attività corredata dei documenti richiesti (in genere: planimetria, agibilità, dati personali e dati dell’azienda, orari di apertura), nonché la richiesta per l’esposizione dell’insegna
  • attendere 45 giorni dall’apertura della pratica presso il Comune: se non intervengono rilievi o risposte negative, si potrà aprire il negozio.

Attenzione però: tutto ciò vale esclusivamente per il caso in cui non si vendano alimenti. Inoltre in gran parte delle regioni italiane sono state emanate norme specifiche per i singoli territori, volte a preservare e razionalizzare lo sfruttamento degli spazi a scopo commerciale. E’ sempre buona norma verificare presso gli Sportelli locali delle associazioni di categoria.

Quanto costa aprire un negozio di articoli in stock

Considerando l’assenza di attrezzature particolari e la possibilità di utilizzare arredi minimi, i costi d’avvio appaiono molto ridotti rispetto ad attività commerciali similari e si riducono sostanzialmente all’affitto dei locali e al pagamento delle utenze relative oltre che, eventualmente, del personale.
Tuttavia il rischio di impresa, per chi decide di agire da solo, è molto elevato: è necessario conoscere bene il mercato per trovare il giusto equilibrio tra costo di acquisto della merce eil prezzo di vendita che, è nella natura stessa dell’attività, dovrebbe essere molto basso, circa il 60 – 70% in meno rispetto al listino tradizionale.
Attenzione al marketing: la pubblicità presso i clienti è fondamentale, specie perché devono essere a conoscenza del tipo di assortimento di volta in volta disponibile, ma spesso costosa. A tale proposito l’uso delle mailing list è un’ottima ed economica soluzione, alternativa ai classici volantini, a patto di procedere con costanza alla raccolta dati dei clienti e alla loro profilatura.

Il Franchising

Per massimizzare le entrate e minimizzare fastidi burocratici e rischio di impresa, si può optare per il franchising, molto attivo nel settore dei negozi di articoli in stock.
Chi sceglie di associarsi ad una catena già esistente può infatti ottenere in fase di avvio tutto l’aiuto necessario e l’affiancamento di professionisti, anche per la redazione delle pratiche burocratiche e la loro gestione.

La caratteristica del franchising, in questo caso, è una tendenziale libertà di azione: la casa madre assiste e accompagna l’affiliato in ogni momento, anche nella scelta della location ma, date le caratteristiche del settore cui abbiamo già accennato, non impone in genere l’adozione di uno standard particolare con riferimento alle dimensioni e all’arredamento.
Massima libertà d’azione e minimi fastidi anche per quanto riguarda il reperimento della merce, in toto a carico del franchisor: sarà infatti l’azienda madre ad occuparsi della rilevazione dei bisogni della clientela, dell’acquisto e della consegna degli stock di volta in volta disponibili, così come della pubblicità relativa.
A completare il quadro positivo, il basso impegno economico: l’investimento iniziale richiesto si aggira sui 10.000 Euro, spesso interamente convertibili in fatturato.

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